cos e una vpn

Cos’è una VPN

Spesso molte persone mi chiedono cos’è una VPN e se una VPN aziendale è la stessa cosa dei famosi servizi online come NordVPN. Inizierò col spiegare in breve una VPN cos’è in modo da spiegare quali sono le principali differenze.

Cos’è una VPN e cosa serve?

Cos’è una VPN? Una VPN, o Virtual Private Network, rappresenta un’infrastruttura crittografata che consente agli utenti di navigare su Internet in modo sicuro e privato. Utilizzata sia a livello aziendale che personale, una VPN crea un tunnel crittografato tra il dispositivo dell’utente e un server remoto, garantendo la protezione dei dati e la riservatezza delle comunicazioni.

A livello aziendale, le VPN consentono ai dipendenti di accedere in modo sicuro alle risorse aziendali da remoto, proteggendo così la confidenzialità dei dati e garantendo la sicurezza delle comunicazioni aziendali. D’altra parte, a livello personale, le VPN vengono utilizzate per preservare la privacy online, eludere la censura e proteggere le informazioni personali dagli attacchi informatici.

In entrambi i casi, l’utilizzo di una VPN offre un livello aggiuntivo di sicurezza e privacy durante la navigazione su Internet, proteggendo i dati sensibili dagli sguardi indiscreti e garantendo una connessione sicura ovunque ci si trovi.

I tipi di VPN aziendali

Quando si tratta di VPN, è essenziale comprendere le diverse modalità di connessione. Due approcci comuni sono la VPN Roadwarrior e la VPN Site-to-Site. La VPN Roadwarrior è ideale per gli utenti mobili o remoti che necessitano di un accesso sicuro alle risorse aziendali da qualsiasi posizione. Consentendo agli utenti di connettersi al server VPN centrale da qualsiasi luogo, la VPN Roadwarrior garantisce la sicurezza e la privacy delle comunicazioni, indipendentemente dalla posizione fisica dell’utente. D’altra parte, la VPN Site-to-Site è progettata per collegare due reti geograficamente separate, come sedi aziendali distanti. Questa configurazione stabilisce un tunnel sicuro tra i router delle due sedi, consentendo una comunicazione sicura e affidabile tra i dipendenti di diverse sedi. Comprendere le differenze tra queste due modalità di VPN è cruciale per adottare la soluzione più adatta alle esigenze specifiche dell’azienda e degli utenti.

Attraverso una VPN site-to-site, è possibile collegare in modo rapido e sicuro molteplici sedi dell’azienda, consentendo una comunicazione trasparente tra tutti i dispositivi. Un tunnel crittografato VPN permetterà di cifrare tutto il traffico, garantendo che le comunicazioni non siano intercettabili.

Cos’è una VPN aziendale?

Una VPN aziendale è una rete privata virtuale utilizzata da un’azienda per consentire ai propri dipendenti di accedere in modo sicuro alle risorse aziendali da remoto. Questo tipo di VPN offre un’infrastruttura sicura che consente ai dipendenti di connettersi alla rete aziendale da qualsiasi posizione, garantendo al contempo la protezione dei dati e la riservatezza delle comunicazioni. Utilizzando tecniche di crittografia avanzate, una VPN aziendale garantisce che tutte le comunicazioni tra i dipendenti e la rete aziendale siano protette da eventuali minacce esterne.

Le principali tecnologie utilizzate per le VPN includono:

  • OpenVPN: Un protocollo VPN open source ampiamente utilizzato per la sua flessibilità e affidabilità. Supporta vari algoritmi di crittografia e può essere configurato su diverse piattaforme.
  • L2TP/IPsec: Combina due protocolli, Layer 2 Tunneling Protocol (L2TP) e Internet Protocol Security (IPsec), per offrire una connessione VPN sicura. L2TP fornisce il tunneling e IPsec si occupa della crittografia.
  • PPTP (Point-to-Point Tunneling Protocol): Un tempo popolare, ma ormai considerato obsoleto a causa di vulnerabilità di sicurezza scoperte nel protocollo. Tuttavia, alcuni dispositivi e sistemi operativi ancora lo supportano.
  • WireGuard: Un protocollo VPN moderno e veloce, progettato per essere leggero e sicuro. Offre una configurazione più semplice rispetto ad alcuni protocolli più vecchi e promette prestazioni superiori.

Comparazione dei principali protocolli VPN

CaratteristicaWireGuardL2TP/IPSecPPTPOpenVPN TCPOpenVPN UDP
SicurezzaEccellente (criptografia moderna)Buona (IPSec fornisce una forte criptografia)Bassa (compromessa da vulnerabilità note)Molto buona (configurabile con vari algoritmi)Molto buona (configurabile con vari algoritmi)
Velocità e prestazioniEccellenti (design leggero, overhead minimo)Buone (ma può essere influenzata dalla doppia incapsulazione)Buone (ma a scapito della sicurezza)Varia (più lenta rispetto a UDP a causa della conferma dei pacchetti)Molto buone (migliore per streaming e giochi online)
CompatibilitàBuona (supporto crescente, ma non universale)Eccellente (ampiamente supportato)Buona (ampiamente supportato, ma in declino)Eccellente (supportato su molti dispositivi e sistemi operativi)Eccellente (supportato su molti dispositivi e sistemi operativi)
Facilità di configurazioneSemplice (configurazione minimalista)Moderata (richiede configurazione di IPSec)Semplice (facile da configurare, ma sconsigliato)Moderata (richiede la configurazione di certificati e chiavi)Moderata (richiede la configurazione di certificati e chiavi)
Stabilità della connessioneMolto stabile (mantiene bene la connessione in roaming tra reti)Variabile (può essere influenzata dalla qualità della connessione internet e dal NAT)Variabile (meno affidabile a causa della vecchia tecnologia)Stabile (ma influenzata dalla necessità di ristabilire la connessione TCP in caso di perdita)Stabile (UDP tollera meglio la perdita di pacchetti senza ristabilire la connessione)
Supporto multipiattaformaEccellente (disponibile su Linux, Windows, macOS, BSD, iOS, Android)Eccellente (disponibile su una vasta gamma di dispositivi)Buono (supporto in calo su nuove piattaforme)Eccellente (disponibile su una vasta gamma di piattaforme)Eccellente (disponibile su una vasta gamma di piattaforme)
Utilizzo raccomandatoApplicazioni che richiedono alta sicurezza e prestazioniUffici remoti e lavoratori che necessitano di connessioni sicureEvitare se possibile a causa di gravi preoccupazioni sulla sicurezzaConnessioni affidabili su reti non affidabiliStreaming video, giochi online e applicazioni che richiedono bassa latenza

Questa tabella riassume le differenze chiave tra le tecnologie VPN menzionate, mettendo in evidenza i loro punti di forza e di debolezza in relazione a sicurezza, prestazioni, compatibilità, facilità di configurazione, stabilità della connessione, supporto multipiattaforma e utilizzi raccomandati.

Cosa sono i servizi VPN per la privacy

I servizi VPN (Virtual Private Network) come NordVPN, ExpressVPN, e CyberGhost rappresentano uno strumento cruciale per la tutela della privacy online. Questi servizi fungono da intermediari tra l’utente e il resto di Internet, crittografando i dati trasmessi dalla sorgente al destinatario. Ciò significa che tutte le informazioni inviate o ricevute attraverso una VPN sono protette da occhi indiscreti, rendendo quasi impossibile per hacker, governi o persino fornitori di servizi internet intercettare e leggere i tuoi dati. Oltre alla sicurezza, i servizi VPN offrono anche l’anonimato, permettendo agli utenti di nascondere il proprio indirizzo IP reale e di apparire come se fossero connessi da un’altra posizione geografica. Questo non solo tutela la privacy ma permette anche di superare restrizioni geografiche e censura su Internet. Utilizzare un servizio VPN affidabile come NordVPN o ExpressVPN è diventato essenziale per chiunque desideri mantenere elevati standard di privacy e sicurezza online.

Conclusione

In sintesi, le VPN aziendali sono essenziali per garantire la sicurezza e la privacy delle comunicazioni digitali interne. Grazie all’uso crittografico dei dati e alla creazione di tunnel sicuri sulla rete pubblica, consentono un’estensione affidabile della rete interna su scala globale, permettendo ai dipendenti di accedere in modo sicuro e remoto alle risorse aziendali. Questa tecnologia svolge un ruolo cruciale nel panorama digitale attuale, fornendo un solido fondamento per la collaborazione e la continuità operativa, in un contesto caratterizzato da crescente interconnessione e mobilità. In breve, le VPN sono strumenti essenziali per proteggere e agevolare l’accesso alle risorse aziendali ovunque, sottolineando la loro rilevanza nella sicurezza informatica e nella connettività aziendale.

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Session description protocol: a cosa serve nel VoIP

Il Protocollo SDP (Session Description Protocol), come definito dalla IETF nella RFC 4566, svolge un ruolo cruciale nell’ambito delle comunicazioni multimediali, fungendo da elemento chiave all’interno di altri protocolli per stabilire i parametri necessari allo scambio di flussi audio e video.

Nel dettaglio delle comunicazioni VoIP (Voice over Internet Protocol), il protocollo SIP (Session Initiation Protocol) rappresenta solo uno degli elementi di un insieme di protocolli interconnessi indispensabili per la realizzazione di una chiamata. Durante una chiamata VoIP basata su SIP, è fondamentale tenere in considerazione almeno quattro protocolli che collaborano armoniosamente per garantire il successo dell’operazione:

  1. SIP (Session Initiation Protocol): responsabile dell’avvio, della modifica e della conclusione delle chiamate.
  2. SDP (Session Description Protocol): determina i parametri per lo scambio di contenuti multimediali, come flussi audio e video.
  3. RTP (Real-time Transport Protocol): gestisce il trasporto effettivo dei dati audio e video.

Il protocollo SIP, quindi, si avvale dell’SDP per definire i parametri essenziali per lo scambio di contenuti multimediali tra due o più dispositivi (endpoint), senza occuparsi direttamente del trasporto fisico dell’audio o del video. Invece, delega al SDP il compito di specificare i dettagli della connessione, quali l’indirizzo IP, la porta e i codec audio utilizzati, indispensabili per l’instaurazione di una comunicazione efficace tra gli endpoint coinvolti nella chiamata. Questo approccio integrato assicura che tutte le componenti necessarie per una chiamata VoIP siano coordinati in modo efficiente, garantendo un’esperienza utente fluida e di alta qualità.

Ruolo e Funzionalità del Protocollo SDP nell’ambito del SIP

Il Protocollo SDP (Session Description Protocol) riveste un ruolo cruciale nell’ambito del SIP (Session Initiation Protocol), fornendo le informazioni necessarie per stabilire e gestire comunicazioni multimediali. Incorporato all’interno dei messaggi SIP, come Invito (Invite), 183 (Risposta con Early Media) e 200 (Risposta OK), SDP si colloca nella sezione “body message”, delineando dettagli chiave per ciascuna delle parti coinvolte.

Principali informazioni scambiate attraverso SDP:

  1. Indirizzo IP e Porta: SDP specifica gli indirizzi IP e le porte su cui le parti intendono ricevere il flusso multimediale, consentendo una corretta connessione e trasmissione dei dati.
  2. Tipo di Media: Definisce il tipo di media atteso, comunemente audio in contesto SIP, stabilendo il formato e le caratteristiche della comunicazione.
  3. Protocollo di Scambio: Indica il protocollo utilizzato per lo scambio di informazioni tra le parti, con SDP che funge da standard predominante in ambito SIP.
  4. Codec Audio: Specifica il codec audio da utilizzare per la compressione e la trasmissione dei dati audio, garantendo una compatibilità e una qualità ottimale durante la comunicazione.

L’efficace utilizzo del Protocollo SDP in SIP consente una configurazione efficiente e una gestione ottimizzata delle sessioni multimediali, facilitando una comunicazione fluida e affidabile tra gli endpoint coinvolti.

Com’è composto un messaggio SDP

La struttura di una sessione SDP in breve:

Descrizione della sessione

  • v= (versione del protocollo)
  • o= (proprietario/creatore e identificativo di sessione)
  • s= (nome della sessione)
  • i= (informazioni sulla sessione)
  • u= (URI di descrizione)
  • e= (indirizzo email – dettagli di contatto)
  • p= (numero di telefono – recapiti)
  • c= (informazioni sulla connessione – non richieste se incluse nella descrizione del supporto)
  • b= (informazioni sulla larghezza di banda della sessione)
  • z= (regolazioni fuso orario)
  • k= (chiave di crittografia)
  • a= (zero o più righe di attributo di sessione)

Descrizione Temporale

  • t= (tempo in cui la sessione è attiva)
  • r= (cicli di ripetizioni)

Descrizione del Media

  • m= (nome del media/indirizzo di trasporto)
  • i= (titolo del media)
  • c= (informazioni sulla connessione – non richieste se incluse nella descrizione della sessione)
  • b= (informazioni sulla larghezza di banda)
  • k= (chiave di crittografia)
  • a= (zero o più righe di attributi multimediali)

Esempio di una sessione SDP:

Nell’ambito delle comunicazioni SIP (Session Initiation Protocol), il Protocollo SDP (Session Description Protocol) gioca un ruolo cruciale nel facilitare lo scambio di informazioni fondamentali per stabilire connessioni multimediali. Prendiamo ad esempio il seguente messaggio SDP:

v=0
o=- 20518 0 IN IP4 203.0.113.1
s=Session SDP Example
c=IN IP4 203.0.113.1
t=0 0
m=audio 49170 RTP/AVP 0
a=rtpmap:0 PCMU/8000

In questo esempio:

Ecco un esempio semplificato di un messaggio SDP:

v=0
o=- 20518 0 IN IP4 203.0.113.1
s=Session SDP Example
c=IN IP4 203.0.113.1
t=0 0
m=audio 49170 RTP/AVP 0
a=rtpmap:0 PCMU/8000

Spiegazione dell’esempio:

  • v=0: Versione del protocollo SDP.
  • o=- 20518 0 IN IP4 203.0.113.1: Origine della sessione, che include il nome utente (-), l’ID di sessione (20518), la versione (0), il tipo di rete (IN), il protocollo IP (IP4) e l’indirizzo IP (203.0.113.1).
  • s=Session SDP Example: Descrizione della sessione.
  • c=IN IP4 203.0.113.1: Connessione, specificando il tipo di rete e l’indirizzo IP.
  • t=0 0: Orario inizio e fine della sessione.
  • m=audio 49170 RTP/AVP 0: Media attribuita alla sessione, specificando il tipo di media (audio), la porta (49170), il protocollo di trasporto (RTP/AVP) e il formato del payload (0).
  • a=rtpmap:0 PCMU/8000: Attributi aggiuntivi per il media, come il mapping RTP (rtpmap) che associa il formato del payload (0) con il tipo di codec audio (PCMU) e la frequenza di campionamento (8000).

Questo messaggio fornisce una panoramica chiara dei dettagli essenziali per la comunicazione audio. Il campo “o” specifica l’origine della sessione, indicando l’ID della sessione e l’indirizzo IP associato. Il campo “m” identifica il tipo di media (audio) e la porta utilizzata per la trasmissione dei dati. Ulteriori attributi come “a=rtpmap” forniscono dettagli specifici sul formato del payload e il codec audio utilizzato.

Comprendere e ottimizzare l’utilizzo del Protocollo SDP è cruciale per garantire una comunicazione fluida e affidabile tramite SIP, consentendo la corretta configurazione dei flussi multimediali e l’interoperabilità tra dispositivi e applicazioni. Questo esempio di messaggio SDP evidenzia l’importanza di tali dettagli nel contesto delle comunicazioni digitali, sottolineando la necessità di una comprensione approfondita di questi protocolli per ottimizzare le prestazioni delle reti e migliorare l’esperienza utente.

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Telefoni VoIP: come funzionano

I telefoni VoIP sono dispositivi telefonici che consentono di effettuare e ricevere chiamate utilizzando la tecnologia VoIP.

A differenza dei telefoni tradizionali, che si collegano principalmente tramite connettori RJ11 (il classico doppino che utilizza una sola coppia di conduttori), i telefoni VoIP sono dotati di una porta Ethernet con connettore RJ45 e, in alcuni casi, anche di connettività Wi-Fi. Spesso, soprattutto nei telefoni destinati all’uso in ufficio, è presente anche una seconda porta Ethernet, che può essere configurata in diverse modalità per una maggiore flessibilità nell’integrazione con la rete aziendale.

Telefoni per ufficio con doppia porta ethernet

I telefoni per ufficio VoIP spesso dispongono di due porte RJ45, e idealmente, queste sono porte gigabit che eliminano la possibilità di creare “colli di bottiglia”.

La prima porta (WAN) è destinata a essere collegata alla rete principale, mentre la seconda (LAN) può essere collegata a un PC o altri dispositivi di rete. Quest’ultima può essere configurata tramite software in varie modalità:

  • Transparent Bridge L2: Questa modalità opera come un bridge di livello 2, simile a uno switch unmanaged. È trasparente, quindi non viene rilevata dagli altri dispositivi, consentendo di collegare il telefono tra lo switch e il PC per semplificare l’installazione e ridurre i tempi di cablaggio. In questa modalità, eventuali tag VLAN vengono mantenuti.
  • Modalità VLAN: Consente di configurare la porta secondaria su una VLAN specifica, aggiungendo un tag VLAN IEEE 802.1Q da 1 a 4094.
  • NAT mode su VPN: In questa modalità, il telefono stabilisce una connessione VPN con un server definito nella configurazione e sulla porta LAN attiva un servizio DHCP e funge da gateway di reindirizzamento. Questo significa che tutti i dispositivi collegati a questa porta utilizzeranno il gateway della VPN e condivideranno lo stesso indirizzo IP assegnato al telefono VoIP sulla porta WAN.

Telefoni VoIP wifi

Molti produttori hanno sviluppato telefoni VoIP compatibili con il Wi-Fi, offrendo così maggiore flessibilità nell’installazione, poiché è sufficiente collegare l’alimentazione per iniziare a utilizzare il telefono.

Questi telefoni sono disponibili sia con il Wi-Fi integrato che con un dongle esterno acquistabile separatamente.

Con una rete Wi-Fi performante, è possibile effettuare chiamate di ottima qualità, smentendo così alcuni pregiudizi diffusi.

Inoltre, alcuni telefoni consentono l’utilizzo della porta LAN per “consegnare una porta cablata” dalla rete Wi-Fi, consentendo il collegamento di altri dispositivi IP come PC, stampanti e switch. Questa funzionalità offre ulteriore versatilità e facilità nell’integrazione con la rete aziendale o domestica.

Tipi di telefoni VoIP

Una vasta gamma di telefoni VoIP è disponibile sul mercato, adatti a ogni budget e preferenza.

Fondamentalmente, tutti eseguono la stessa funzione di base, ovvero telefonare, ma la differenza sta nella facilità d’uso, nelle funzioni migliorate e nel design.

Le principali funzioni che differenziano i vari modelli includono:

  • Gestione dei BLF (Busy Lamp Field): Indicatori luminosi, fisici o virtuali, che consentono di chiamare un interno con una sola pressione e monitorarne lo stato con codici colore distinti.
  • Speed dial: Tasti di chiamata rapida verso contatti memorizzati.
  • Controllo di azioni: Come l’apertura di cancelli e porte, e il controllo di dispositivi domotici.
  • Bluetooth integrato: Per collegare cuffie e AirPods Bluetooth al telefono da ufficio.

I telefoni più economici solitamente utilizzano display a 2 colori LCD, mentre quelli di gamma superiore dispongono di display a colori e, in alcuni casi, touchscreen.

Uno dei modelli più apprezzati è il Fanvil X5, noto per:

  • Ottimo rapporto qualità/prezzo
  • Display primario da 3,5″
  • Display secondario da 2,4″ per chiamate rapide
  • Compatibilità con videochiamate in ricezione
  • Qualità audio in vivavoce eccellente
  • Bluetooth integrato
  • Bridge gigabit
  • Alimentazione PoE o 5V

I principali marchi di telefoni VoIP

Le principali marche di telefoni fissi VoIP includono:

Queste marche sono rinomate nel settore per la loro affidabilità, le funzionalità avanzate e la qualità audio, e offrono una vasta gamma di telefoni VoIP adatti alle esigenze di diverse aziende e utenti.

Videochiamate VoIP e videocitofoni IP

Le videochiamate VoIP direttamente sui telefoni non sono ancora così diffuse e richieste come le chiamate vocali, tuttavia, suggerire telefoni che supportano questa funzionalità in ricezione è sempre una buona prassi.

Ciò è particolarmente importante perché il VoIP non si limita solo ai telefoni, ma include anche videocitofoni e altri dispositivi.

Optare per un videocitofono VoIP insieme a un telefono VoIP può essere una scelta vantaggiosa. Questo consente di ricevere il flusso video H264 direttamente sul telefono e visualizzarlo sul display.

In caso sia necessario rispondere da una nuova postazione, non sarà più necessario effettuare complessi interventi di cablaggio. Sarà sufficiente installare un nuovo telefono, semplificando notevolmente il processo e riducendo i costi di installazione e manutenzione.

Compatibilità dei telefoni VoIP

Tutti i telefoni VoIP supportano il protocollo SIP, il che li rende compatibili con qualsiasi centralino IP.

Spesso ci si trova di fronte a impianti dove sono già installati numerosi dispositivi. Se il fornitore precedente non ha impostato blocchi particolari (alcuni operatori installano versioni personalizzate del firmware impedendo il riutilizzo del telefono), è possibile riutilizzare il dispositivo con pochi passaggi.

Fortunatamente, lo scenario in cui sono stati impostati questi blocchi si presenta molto raramente, approssimativamente nel 5% dei casi.

Alcuni telefoni eseguono Android, il che li rende pienamente compatibili con tutte le applicazioni presenti nel Play Store, tra cui:

  • Zoom
  • Google Meet
  • Skype
  • Whatsapp

Questa caratteristica offre una notevole flessibilità e permette agli utenti di accedere a una vasta gamma di applicazioni di comunicazione tramite il proprio telefono VoIP.

Apps per smartphone e softphones

I telefoni VoIP vengono spesso sostituiti da software che svolgono la stessa funzione, ma sfruttando l’hardware del PC o dello smartphone.

Queste applicazioni sono molto comode perché possono essere installate su qualsiasi PC e sono leggere. In ufficio, basta accendere il PC, collegare le cuffie e si è subito operativi. Per chi lavora da remoto, è possibile avere il proprio interno in qualsiasi luogo si trovi.

Di seguito elenco alcuni dei più importanti softphones:

  • MicroSIP: Un client leggero, gratuito e open-source basato sullo stack PJSIP, che integra il codec G729. Eseguibile nativamente su Windows, pienamente compatibile con Mac e Linux utilizzando Wine. Compatibile con qualsiasi centralino VoIP.
  • Sangoma Talk e Sangoma Phone: I client per i centralini Sangoma FreePBX e PBXact. Un importante vantaggio sui dispositivi mobili sono le notifiche push che permettono di non scaricare la batteria e di non perdere nemmeno una chiamata. La versione per PC è compatibile nativamente con Windows, Mac e Linux poiché sviluppata con Electron.

I codec: che cosa sono?

I codec sono componenti fondamentali per la telefonia VoIP, poiché si occupano di codificare e decodificare la voce in modo da poterla trasportare attraverso la rete internet.

Esistono numerosi codec per la voce, ognuno con una specifica banda utilizzata e una specifica qualità. Di seguito, sono elencati alcuni dei codec più utilizzati nel VoIP, ordinati per qualità crescente:

  • GSM – MOS pari a 3,5
  • g729 – MOS pari a 4
  • g711a – MOS pari a 4,2
  • g711u – MOS pari a 4,2
  • g722 – MOS pari a 5 (codec HD)
  • OPUS – MOS pari a 5+ (codec HD con bitrate variabile)

Spesso, un aumento della qualità delle chiamate richiede più banda, ma un ottimo compromesso è stato raggiunto con il codec g729, che consente di ottenere una buona qualità delle chiamate anche su connessioni meno performanti.

Nelle situazioni in cui vi è maggiore disponibilità di banda, è preferibile utilizzare codec HD come g722 e OPUS.

Il codec OPUS è il più giovane dell’elenco ed è pienamente compatibile con i più moderni telefoni VoIP.

Configurazione dei telefoni VoIP

I telefoni VoIP possono essere configurati manualmente attraverso la loro interfaccia accessibile via web, dove è possibile gestire qualsiasi parametro. Questa interfaccia è normalmente raggiungibile anche da remoto per la telegestione.

Autoprovisioning telefoni VoIP

La nostra azienda utilizza prevalentemente la tecnica dell’autoprovisioning. Attraverso questa tecnologia e una piattaforma proprietaria sviluppata internamente, possiamo interfacciare completamente i nostri sistemi con i fornitori di centralini VoIP. Questo ci consente di garantire che ogni telefono VoIP scarichi automaticamente la sua configurazione non appena viene collegato alla rete.

Una volta completata la configurazione iniziale, il telefono continuerà ad aggiornarsi automaticamente, assicurandosi di scaricare gli ultimi aggiornamenti della configurazione e del firmware.

Conclusioni

I telefoni VoIP hanno completamente sostituito tutti i telefoni analogici e digitali. La configurazione, flessibilità nella personalizzazione e le funzioni avanzate li rendono i dispositivi ideali per un’azienda moderna e in continua evoluzione.

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Il protocollo SIP

TL;DR

Il protocollo SIP è fondamentale per le telecomunicazioni VoIP, ma è importante distinguere tra la SIP italiana, una società di telecomunicazioni, e il SIP VoIP, che è un protocollo di rete per avviare e gestire chiamate su internet. Mentre la SIP italiana è un’azienda storica nel panorama delle telecomunicazioni italiane, il SIP VoIP è un protocollo cruciale per il funzionamento delle chiamate vocali su internet. La comprensione di queste differenze è essenziale per evitare confusione nel mondo delle telecomunicazioni.

Distinguendo tra SIP Telecom e SIP VoIP: Conoscere le differenze

Quando introduco il concetto di VoIP a qualcuno, spesso menzionando che è basato sul protocollo SIP, mi capita di ricevere la domanda: “Conosco la SIP, l’ho sempre avuta, è la stessa cosa?”

Tuttavia, non c’è da confondersi: la SIP nel contesto delle telecomunicazioni non è affatto la stessa cosa. Anzi, non hanno nulla in comune, tranne per il caso fortuito che entrambi gli acronimi sono presenti nel panorama delle telecomunicazioni in Italia.

La vecchia “SIP” italiana era una società di telecomunicazioni, la Società Italiana per l’Esercizio delle Telecomunicazioni, precedentemente conosciuta come Società Italiana per l’Esercizio Telefonico e originariamente come Società Idroelettrica Piemonte, facente parte del gruppo IRI. Fondata nel 1964, è stata poi trasformata in Telecom Italia S.p.A. (oggi TIM) nel 1994, derivata dalla fusione di diverse società: STIPEL, TELVE, TIMO, TETI e SET.

D’altra parte, nel contesto delle telecomunicazioni VoIP, “SIP” è l’acronimo di Session Initiation Protocol, il protocollo di rete principale che permette al VoIP di funzionare. È fondamentale comprendere questa distinzione tra le due “SIP” per non confondere i concetti nel mondo delle telecomunicazioni.

Come funziona il protocollo SIP?

Il Session Initiation Protocol (SIP) è un protocollo di comunicazione utilizzato per avviare e gestire chiamate vocali e video su internet. Il SIP funziona stabilendo una sessione tra due o più parti e facilitando lo scambio di dati in tempo reale. È comunemente utilizzato nella tecnologia Voice over Internet Protocol (VoIP) e consente la trasmissione di voce, video e altri contenuti multimediali. Il SIP funziona inviando messaggi di richiesta tra gli endpoint, che possono essere dispositivi come telefoni o computer. Questi messaggi vengono utilizzati per negoziare i parametri della sessione di comunicazione, come i codec, la larghezza di banda e altre impostazioni. Una volta stabilita la sessione, il SIP facilita il trasferimento dei dati tra gli endpoint, consentendo una comunicazione senza interruzioni. Il SIP è un protocollo molto utilizzato nel settore delle telecomunicazioni ed è un componente essenziale dei moderni sistemi di comunicazione.

Che cosa significa la sigla SIP?

L’acronimo SIP sta per Session Initiation Protocol. Si tratta di un protocollo di segnalazione utilizzato per avviare, mantenere e terminare sessioni in tempo reale che coinvolgono voce, video, messaggistica e altre applicazioni e servizi di comunicazione su Internet.

Protocollo SIP vs altri protocolli di comunicazione: vantaggi e svantaggi

Uno dei principali vantaggi del SIP è la sua flessibilità. Può funzionare con diversi tipi di media e supporta un’ampia gamma di funzioni, come l’inoltro di chiamata, il trasferimento di chiamata e la chiamata in conferenza. Il SIP è anche uno standard aperto, il che significa che è ampiamente supportato da diversi fornitori e può essere facilmente integrato nei sistemi di comunicazione esistenti.

Anche altri protocolli di comunicazione, come H.323 e MGCP (Media Gateway Control Protocol), hanno i loro vantaggi e svantaggi. H.323 è un protocollo più vecchio che è ancora molto utilizzato in alcune applicazioni, come le videoconferenze. È un protocollo robusto che offre forti caratteristiche di sicurezza, ma può essere complesso da configurare e mantenere.

MGCP, invece, è un protocollo più semplice che viene spesso utilizzato nelle applicazioni VoIP (Voice over Internet Protocol). È facile da configurare e mantenere, ma potrebbe non supportare tutte le funzionalità disponibili con SIP.

In conclusione, la scelta del protocollo di comunicazione dipende dalle esigenze e dai requisiti specifici dell’organizzazione. Il SIP è un protocollo popolare e flessibile che offre molte funzionalità, ma per garantire un alto livello di sicurezza ed affidabilità richiede l’intervento di tecnici esperti.

Protocollo SIP VoIP: evoluzione e futuro delle comunicazioni digitali

Il protocollo SIP VoIP, o Session Initiation Protocol, ha rivoluzionato le comunicazioni digitali sin dalla sua nascita, a metà degli anni ’90. Come protocollo standardizzato per l’avvio, il mantenimento e la terminazione di sessioni in tempo reale che coinvolgono voce, video e messaggistica, il SIP ha permesso una comunicazione interoperabile e senza interruzioni tra reti e dispositivi diversi, come smartphone, computer e telefoni IP.

Nel corso degli anni, il SIP si è evoluto per supportare nuove funzionalità e capacità, come la presenza, la messaggistica istantanea, il trasferimento di file e le conferenze. È stato inoltre integrato con altri protocolli e tecnologie, come WebRTC, che consente di comunicare in tempo reale attraverso i browser web, e VoLTE, che consente di trasmettere la voce sulle reti LTE.

Guardando al futuro, si prevede che il SIP continuerà a svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo e nella diffusione di nuovi servizi e applicazioni di comunicazione. Ad esempio, il SIP può consentire l’integrazione della voce e della messaggistica con l’intelligenza artificiale, come i chatbot e gli assistenti virtuali, per creare interazioni più personalizzate ed efficienti. Il SIP può anche facilitare l’adozione di nuove architetture di rete, come il 5G e il cloud-native, che richiedono protocolli di comunicazione flessibili e scalabili.

SIP e PJSIP: quali sono le differenze?

Il SIP (Session Initiation Protocol) e PJSIP (PJSUA2 SIP Stack) sono entrambi protocolli utilizzati per iniziare, modificare e terminare sessioni di comunicazione su reti IP, come ad esempio le chiamate vocali su Internet (VoIP). Tuttavia, ci sono alcune differenze significative tra i due:

  1. Implementazione: SIP è un protocollo di comunicazione standardizzato utilizzato per iniziare, modificare e terminare sessioni di comunicazione su reti IP. D’altra parte, PJSIP è una libreria di stack SIP open-source che implementa il protocollo SIP e offre funzionalità avanzate per la creazione di applicazioni VoIP.
  2. Estensioni e funzionalità: PJSIP offre una serie di funzionalità avanzate e estensioni rispetto a SIP. Queste possono includere supporto per codec audio/video aggiuntivi, funzionalità di sicurezza avanzate come il TLS (Transport Layer Security) e funzionalità di gestione delle chiamate più sofisticate.
  3. Portabilità: PJSIP è progettato per essere altamente portabile e può essere facilmente integrato in una vasta gamma di piattaforme e ambienti di sviluppo, tra cui dispositivi mobili, computer desktop e server.
  4. Sviluppo e supporto: Mentre SIP è un protocollo standard ampiamente supportato e utilizzato, PJSIP è una libreria open-source attivamente sviluppata e supportata dalla comunità di sviluppatori. Ciò significa che PJSIP può beneficiare di aggiornamenti più frequenti, correzioni di bug e nuove funzionalità rispetto a SIP.

La maggior parte di questi vantaggi sono apprezzati principalmente dagli esperti del settore, ma ci sono anche vantaggi fondamentali che i clienti apprezzano, e che sono presenti su tutti i nostri centralini. Tra questi vantaggi, includiamo:

  • La possibilità di registrare più di 1 dispositivo (endpoint o AOR) ad un numero di interno, garantendo la coerenza del numero sia in entrata che in uscita.
  • La risoluzione di tutti i problemi di NAT che possono causare problemi comuni come:
    • audio monodirezionale
    • caduta della chiamata dopo 32 secondi per mancanza di ACK
    • problemi nell’utilizzo delle VPN

In sintesi, mentre SIP è il protocollo standard per la comunicazione su reti IP, PJSIP è una libreria che implementa il protocollo SIP e offre funzionalità avanzate per lo sviluppo di applicazioni VoIP. PJSIP è spesso preferito quando sono necessarie funzionalità avanzate o quando si desidera un maggiore controllo sulle funzionalità di comunicazione VoIP.

Entità chiave del protocollo SIP

Nel contesto di una rete SIP, vi sono entità fondamentali che svolgono ruoli chiave per facilitare le comunicazioni. Ecco una panoramica di queste entità:

  • SIP User Agent:
    Un SIP User Agent è un punto endpoint della comunicazione che può agire sia come client che come server. Durante una sessione, può cambiare dinamicamente ruolo: da client, inizia la comunicazione originando richieste; da server, ascolta le richieste e risponde di conseguenza. Questa entità, essenzialmente una macchina a stati, registra i dettagli rilevanti del dialogo, che inizia con un invito (Invite) e termina con un saluto (Bye).
  • Registrar Server:
    Un Registrar Server è un server, dedicato o incorporato in un proxy, che gestisce le registrazioni degli utenti. Quando un utente si connette a un dominio, invia un messaggio di registrazione al Registrar Server, comunicando il suo punto di contatto attuale.
  • Proxy Server:
    Un Proxy Server agisce come intermediario nel routing delle comunicazioni. Può rispondere direttamente alle richieste o inoltrarle ad altri client, server o proxy. Il proxy analizza i parametri di routing e nasconde la reale posizione del destinatario, utilizzando un nome di dominio convenzionale.

I proxy possono essere classificati come stateless o stateful. Un Outbound-Proxy, ad esempio, è utilizzato quando uno User Agent invia regolarmente le richieste a un proxy specifico, mentre un Inbound-Proxy gestisce chiamate in entrata verso un dominio. Un Forking-Proxy ha la capacità di instradare una stessa richiesta a più destinazioni, sia in parallelo che in sequenza.

  • Redirect Server:
    Il Redirect Server reindirizza le richieste SIP, permettendo al chiamante di contattare un insieme alternativo di URI, fornendo flessibilità nel percorso delle comunicazioni.
  • Location Server:
    Un Location Server è un database che contiene informazioni sugli utenti, come profili, indirizzi IP e URL, che facilitano il routing delle chiamate nella rete SIP.

Che cos’è RTP: il fondamentale Protocollo per lo Streaming Multimediale in Tempo Reale

RTP, acronimo di Real-time Transport Protocol (Protocollo di trasporto in tempo reale), è un protocollo che definisce il formato standard di pacchetti per la trasmissione di audio e video su Internet. Descritto nella norma RFC 1889, RTP è stato sviluppato nel 1996 da un gruppo di ricerca noto come Audio-Video Transport Working Group.

RTP è utilizzato insieme al protocollo di controllo RTCP (RTP Control Protocol). Mentre RTP trasporta i flussi multimediali come audio e video, RTCP è impiegato per monitorare le statistiche di trasmissione, la qualità del servizio (QoS) e facilitare la sincronizzazione di più flussi. RTP viene originato e ricevuto su numeri di porta pari, mentre la comunicazione RTCP associata utilizza il numero di porta dispari immediatamente successivo.

Essenziale per il VoIP, RTP lavora in tandem con SIP per configurare le connessioni attraverso la rete.

Vantaggi e Utilizzo di RTP

RTP è progettato per lo streaming end-to-end in tempo reale dei dati multimediali, offrendo meccanismi per la compensazione del jitter, il rilevamento della perdita di pacchetti e la consegna affidabile di dati, problemi comuni nelle trasmissioni UDP (User Datagram Protocol) su IP.

Grazie alla sua capacità di trasferire dati a più destinazioni tramite IP multicast, RTP è lo standard predominante per i trasferimenti di audio e video su reti IP. I meccanismi per il profilo associato e il formato del carico utile, incorporati nell’architettura di RTP, sono implementati a livello di applicazione, garantendo una maggiore flessibilità rispetto al livello del sistema operativo.

Applicazioni come il VoIP, che richiedono la trasmissione tempestiva dei dati multimediali, preferiscono RTP per la sua tolleranza alla perdita di pacchetti variabile. TCP (Transmission Control Protocol) è standardizzato per l’uso con RTP, ma non è comunemente adottato a causa dei suoi meccanismi di controllo degli errori che possono causare ritardi nella consegna dei pacchetti. Pertanto, la maggior parte delle applicazioni RTP si basa sull’UDP per garantire una consegna efficiente e puntuale dei dati.

Conclusioni

Il protocollo SIP, insieme al protocollo RTP, sono fondamentali per le telecomunicazioni VoIP. L’evoluzione e il futuro del SIP sono strettamente legati all’evoluzione e al futuro della comunicazione digitale nel suo complesso. Con l’emergere di nuove tecnologie e standard, il SIP continuerà ad adattarsi e ad evolversi per soddisfare le mutevoli esigenze di utenti e aziende.

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